La giostra dei castelli nasce per ricordare l’invasione dei turchi nelle nostre terre, avvenuta alla fine di settembre del 1499.
Si narra di un’orda sterminata a cavallo di predoni levantini, capitanata dal cristiano rinnegato, signore di Bosnia.
Scanderberg, mette a sacco la nostra terra rapina, violenta, uccide, brucia. Le fiamme distruggono i villaggi svuotati e pieni di morti, l’aria è appestata da fumi puzzolenti, il silenzio di un terrore pesante è rotto talora qua e là da spasimi, grida sfuggite, che non sembrano di umani. Nessuno osa opporsi.
I mercenari veneziani, i nobili cavalieri, le cernide restano chiusi nei castelli e nelle fortezze.
I Turchi in Comina sono così sicuri, che la notte non mettono neanche sentinelle al campo. Di fronte a tanta inettitudine generale della difesa, fa eccezione e risplende l’iniziativa di un gruppo di valorosi, capeggiati da Franco del Borgo,capo dei balestrieri di Spilimbergo.
Armati fino ai denti, la notte del 30 Settembre, usciti di castello, irrompono a cavallo nel campo insonnolito, come fulmini, urlando rabbiosamente e devastano e colpiscono tutto. Quindi fuggono indenni e vittoriosi nella brughiera oscura. L’aggressione decisa e fulminea costò molti morti ai Turchi e li ingannò ed impaurì, perché credettero, che quelle furie vendicatrici, fossero stradiotti di più ingenti truppe veneziane in arrivo, tolsero subito il campo e batterono la ritirata.
La Giostra dei Castelli di Torre è la rievocazione del gesto epico di quei pochi uomini.
I cavalieri di oggi hanno degli ostacoli che rende loro impervia la strada che conduce al centro del campo di gara, per poi colpire la sagoma del turco.